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Investire in Florida: opportunità per le imprese italiane

Giu 08 2022
Da sempre, per il Made in Italy, gli Stati Uniti d’America sono stati un punto di riferimento per tutto quanto concerne il commercio di beni e servizi, sia in termini di import che export.

In particolare, l’export italiano verso gli Stati Uniti cresce costantemente da un decennio e ha toccato quota 49,4 mld di euro nel 2021 (+ 16,5% rispetto all’anno precedente - elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT).


Made in Italy e Florida: un binomio eccellente

Le esportazioni italiane negli USA sono principalmente concentrate nei settori dei macchinari, prodotti del sistema/persona, mezzi di trasporto, chimica e farmaceutica, agroalimentare e bevande. Quanto, invece, agli investimenti italiani negli USA si concentrano per lo più nei settori di meccanica e mezzi di trasporto, arredamento ed edilizia, moda, servizi e agroalimentare. In particolare, il flusso di investimenti italiani in USA ha raggiunto quota 3,3 mld di euro nel 2018 (elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Eurostat e EIU).

Gli Stati Uniti sono da sempre un ambiente particolarmente business friendly, che significa che le normative, l’apparato federale-statale e burocratico (sistema-paese), in generale, sono improntati a supportare la crescita e lo sviluppo delle imprese, sia locali che estere. Infatti, come accade per molti mercati occidentali, negli USA l’investitore straniero è esattamente equiparato all’investitore-imprenditore locale.

Tra gli stati degli USA che, negli ultimi anni, si sono rivelati particolarmente attrattivi per il Made in Italy spicca la Florida: una delle economie più virtuose degli USA (quarto stato federato USA per PIL nel 2019, 947,5 mld di dollari) che se non facesse parte della federazione sarebbe la diciassettesima economia mondiale.

L’Italia è l’undicesimo fornitore mondiale della Florida di beni e servizi: l’export del Made in Italy nello stato federato ha raggiunto quota 2,3 mld di dollari nel 2019. Quanto ai beni, la maggior parte delle esportazioni italiane in Florida si concentra nei seguenti settori:
  • ­ reattori nucleari, caldaie, macchine, apparecchi e congegni meccanici;
  • ­ bevande (anche alcolici);
  • ­ navigazione marittima o fluviale;
  • ­ mobili, mobili medico-chirurgici e costruzioni prefabbricate;
  • ­ vetture automobili, trattori, velocipedi, motocicli ed altri veicoli terrestri;
  • ­ macchine, apparecchi e materiale elettrico e loro parti; apparecchi per la registrazione o la riproduzione del suono, apparecchi per la registrazione o la riproduzione delle immagini e del suono per la televisione;
  • ­ ceramiche.

Florida: quadro macroeconomico e incentivi

Il forte dinamismo economico della Florida è dato da una pluralità di fattori, fra cui spiccano la posizione geografica, la prossimità al continente del Sud America e una politica fiscale e legislativa a favore delle imprese.


La Florida è il ventiduesimo stato federato USA per superficie (170.312 km2) con 67 contee e confina a nord con Alabama e Georgia, a sud con l’Oceano Atlantico e a ovest con il Golfo del Messico. È anche il terzo stato USA per popolazione (21,5 mln nel 2020) ma non è solo Miami: la capitale, infatti, è Tallahassee e sono presenti altre tre aree metropolitane quali Orlando, Jacksonville e Tampa.

Tutto questo rende, dunque, la Florida un’area da considerare non solo per progetti di sviluppo commerciale ma anche per progetti di sviluppo produttivo. Per rendere l’idea di quanto il sistema-paese sia pro business basti considerare (a mero titolo esemplificativo e non esaustivo) le seguenti esenzioni fiscali statali:
  • ­ nessuna imposta sul reddito delle cosiddette “S-corporations”, ovvero le piccole imprese;
  • ­ nessuna imposta sul reddito delle persone fisiche;
  • ­ nessuna imposta di concessione (franchise tax) sul capitale;
  • ­ nessuna imposta statale sulla proprietà;
  • ­ nessuna imposta sulla vendita e uso di macchinari e attrezzature usati da un’impresa nuova o in espansione;
  • ­ nessuna imposta sulla vendita e uso di parti, materiali, e manodopera impiegati nella riparazione di macchinari e attrezzatura;
  • ­ nessuna imposta sulla vendita e uso di alcuni combustibili (incluso il gas naturale) impiegati nei processi produttivi;
  • ­ nessuna imposta sulla vendita e uso di macchinari impiegati principalmente nei processi di ricerca e sviluppo;
  • ­ nessuna imposta sulla vendita e uso di spese legate alla manodopera nei processi di ricerca e sviluppo;
  • ­ nessuna imposta sulla vendita e uso di attività commerciali legate all’industria spaziale.
A tali incentivi si aggiungono anche quelli per la formazione in azienda, per la creazione di nuovi posti di lavoro e quelli destinati agli investimenti di alto valore nei settori cd. “prioritari” per il Governo della Florida: manifatturiero, aeronautica e difesa, life sciences, clean energy, information technology, servizi finanziari e professionali.

Nell’ultimo caso, però, per poter beneficiare degli incentivi è necessario che il progetto imprenditoriale preveda la creazione di un numero di posti di lavoro non inferiore a 10, che si mantenga un livello medio-alto degli stipendi dei posti di lavoro creati, che il progetto sia localizzato in specifiche aree del territorio della Florida e che abbia una certa propensione all’export (soprattutto in direzione del centro-sud America). 


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